Veo 2 è stato aggiunto su YouTube Shorts e i creator possono realizzare video GenAI

In breve

Veo 2, la validissima alternativa a Sora, è stato aggiunto su Shorts ed è utilizzabile dai creator in US e altri paesi, ma non ancora in Italia. I creator possono generare video a partire da un prompt di testo e postarli direttamente su Shorts.

Riassunto completo

YouTube Shorts ha iniziato a integrare il modello video Veo 2 di Google DeepMind, permettendo ai creator di generare videoclip tramite intelligenza artificiale per i loro post.
Veo 2 è la risposta di Google a Sora e consente di creare clip video indipendenti da aggiungere ai contenuti Shorts.
La funzionalità si aggiunge ad una già presente che permette di generare background tramite AI.
Secondo Dina Berrada, direttore del prodotto di YouTube, Veo 2 è più veloce e produce contenuti più dettagliati e realistici grazie a una migliore comprensione della fisica e del movimento umano.
I video generati con AI saranno identificati usando lo strumento SynthID di DeepMind, che inserisce un watermark per riconoscere questi contenuti.

Come funziona SynthID?

SynthID utilizza una tecnica chiamata steganografia digitale, che permette di incorporare informazioni nascoste nei pixel di un'immagine senza alterarne l’aspetto visibile. Il sistema impiega una rete neurale per generare un watermark robusto e impercettibile, codificato direttamente nei valori di colore dei pixel in modo che resista a modifiche comuni come compressione JPEG, ridimensionamento o filtri. Un secondo modello di IA è addestrato per rilevare questa firma digitale analizzando i pattern nei dati dell'immagine, distinguendo così i contenuti generati dall’IA da quelli reali. L'obiettivo è garantire un'identificazione affidabile senza compromettere la qualità visiva.

Per utilizzare Veo 2, i creator possono avviare la videocamera di Shorts, selezionare Green Screen, spostarsi su Dream Screen e inserire un prompt testuale per generare un video.
La funzionalità è disponibile da giovedì per i creator negli Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda, con l'intenzione di espandere l’accesso successivamente.

Questo testo è un riassunto del seguente articolo (eng):