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Stati Uniti fanno causa ad Adobe per abbonamenti "ingannevoli" troppo difficili da cancellare

Photo by Emily Bernal / Unsplash

Questa pagina contiene un riassunto del seguente articolo:

US sues Adobe for “deceiving” subscriptions that are too hard to cancel
The DOJ accuses Adobe of trapping users in subscriptions.
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Riassunto

Il governo degli Stati Uniti ha intentato una causa contro Adobe, accusandola di occultare alcuni costi e rendere difficile la cancellazione delle sottoscrizioni.

Il Dipartimento di Giustizia afferma che Adobe “ha danneggiato i consumatori iscrivendoli al suo piano di abbonamento più costoso senza divulgare chiaramente i termini importanti del piano.” La causa sostiene che Adobe “nasconda” i termini del suo piano annuale con pagamento mensile nelle “note in calce e dietro riquadri di testo opzionali e link ipertestuali,” non divulgando adeguatamente la penale di annullamento anticipato “che può ammontare a centinaia di dollari.”

Quando i clienti cercano di cancellare, Adobe li obbliga a un processo di cancellazione “oneroso e complicato” che prevede la navigazione attraverso più pagine web e popup.

La DOJ sostiene che in questo modo è come se Adobe “tendesse un'imboscata” ai clienti con una penale di annullamento anticipato per scoraggiarli dal cancellare.

Anche per telefono o chat, i clienti incontrano ostacoli simili e spesso devono ri-spiegare il motivo della chiamata in un loop frustrante. La causa cita i nomi di alti dirigenti di Adobe, Maninder Sawhney e David Wadhwani.

Adobe non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento.

Nel 2012, Adobe è passata dalla vendita del software creativo a un abbonamento mensile o annuale, suscitando frustrazioni tra i creativi. Di recente, Adobe ha affrontato ulteriori polemiche per i suoi termini di servizio e per il tentativo fallito di acquisire Figma per 20 miliardi di dollari, fermato dalle autorità antitrust europee.

Attendibilità fonte

The Verge è una fonte affidabile per le notizie tecnologiche e ha una buona reputazione per l'accuratezza delle informazioni. Tuttavia, come molte testate giornalistiche, può mostrare una certa parzialità nei suoi reportage. Secondo Media Bias/Fact Check, The Verge ha un track record positivo per quanto riguarda il fact-checking e raramente è stata coinvolta in controversie riguardanti l'accuratezza delle sue notizie.

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