La startup spaziale Max Space mira a lanciare habitat espandibili "delle dimensioni di uno stadio" nell'orbita terrestre a bordo di un razzo SpaceX entro la fine del decennio.
Obiettivo teoricamente semplice: i suoi habitat sono progettati per massimizzare lo spazio abitativo minimizzando la massa e il volume del carico utile da lanciare nello spazio, un processo notoriamente costoso.
"Il problema con lo spazio oggi è che non c'è abbastanza spazio abitabile nello spazio", ha affermato il co-fondatore Aaron Kemmer in una dichiarazione. "A meno che non rendiamo lo spazio utilizzabile nello spazio molto meno costoso e molto più grande, il futuro dell'umanità nello spazio rimarrà limitato".
I progetti di "habitat scalabili" dell'azienda, nata appena un anno fa, vanno da 20 metri cubi a ben 1.000 - dimensioni che, se lanciati come previsto nel 2027 e nel 2030, eclisserebbero i progetti di habitat spaziali attualmente esistenti.
Questi habitat, secondo la società, potrebbero non solo fluttuare nella microgravità dell'orbita, ma anche essere schierati sulla superficie della Luna o addirittura di Marte.
"Il mio sogno è avere una città sulla Luna prima di morire", ha detto Kemmer a Space.com. "Quindi vedo questi habitat, queste strutture, come elementi che andranno all'interno dei tunnel di lava sepolti sotto la superficie lunare".
Ovviamente si tratta di un piano estremamente ambizioso e l'azienda dovrà affrontare molti ostacoli lungo il percorso.
Tuttavia, la leadership della startup vanta una certa esperienza. Kemmer è co-fondatore di Redwire Space (precedentemente Made in Space), un'azienda che ha inviato diverse stampanti 3D alla Stazione Spaziale Internazionale per esplorare la produzione di manufatti spaziali.
Realizzare habitat gonfiabili presenta alcuni vantaggi chiave, tra cui dimensioni molto più ridotte che potrebbero entrare nella carenatura di un razzo.
L'idea non è esattamente nuova. Come sottolinea Space.com, in questo momento ci sono tre moduli gonfiabili per habitat spaziali in orbita attorno alla Terra, tutti sviluppati e costruiti dalla Bigelow Aerospace, pioniera in questo settore.
Max de Jong, co-fondatore di Max Space, ha lavorato sugli scafi resistenti alla pressione di due di questi habitat presso l'appaltatore canadese Thin Red Line Aerospace.
La startup punta ad abbattere i costi utilizzando un nuovo approccio altamente scalabile e a lanciare il suo primo test spaziale - un modulo all'incirca delle dimensioni di due valigie che si espande fino a un volume di 700 piedi cubi - tra soli due anni, secondo Space.com.
Se tutto andrà secondo i piani, il prototipo potrebbe stabilire un nuovo record, superando il volume di tutti e tre gli habitat gonfiabili attualmente in orbita terrestre.
Tuttavia, Max Space non è l'unica azienda che mira a lanciare una nuova generazione di habitat espandibili nello spazio.
Anche la concorrente Sierra Space è stata impegnata a far esplodere deliberatamente prototipi di habitat gonfiabili a grandezza naturale sulla Terra e prevede di iniziare a lavorare su hardware pronto per il volo entro la metà del 2026.