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Senatore USA afferma che il termine per la cessione di TikTok potrebbe ampliarsi a un anno

La Presidente della Commissione Commercio del Senato degli USA, Maria Cantwell, considera l'estensione del termine per il disinvestimento di ByteDance dalle operazioni USA di TikTok da sei mesi a un anno.

La Presidente della Commissione Commercio del Senato degli Stati Uniti, Maria Cantwell, ha espresso mercoledì la possibilità di estendere la scadenza proposta per la società madre di TikTok, ByteDance, di disinvestire le operazioni statunitensi dell'app da sei mesi a un anno. La discussione sull'estensione segue un voto decisivo della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti il 13 marzo, con un voto di 352-65 a favore dell'obbligo per ByteDance di disinvestire gli asset statunitensi di TikTok entro sei mesi o affrontare un divieto.

Cantwell ha menzionato discussioni in corso con i colleghi e ha evidenziato le implicazioni più ampie dell'estensione della scadenza, che potrebbe ritardare qualsiasi potenziale divieto su TikTok fino dopo le elezioni presidenziali di novembre 2025. Questo ritardo strategico arriva in mezzo a un esame attento e sforzi legislativi per affrontare le preoccupazioni per la sicurezza nazionale associate alle operazioni di TikTok negli Stati Uniti.

Nonostante la possibilità di adottare il disegno di legge della Camera, Cantwell ha sottolineato l'intenzione del Senato di rafforzare il disegno di legge e stabilire una base legale più solida, facendo riferimento a precedenti tentativi non riusciti di vietare TikTok dall'amministrazione Trump e dallo stato del Montana. Il Leader Repubblicano del Senato Mitch McConnell ha supportato il disinvestimento, citando minacce alla sicurezza nazionale poste da TikTok sul suolo statunitense.

TikTok e la sua base di utenti si sono attivamente opposti alla legislazione, affermando che un divieto violerebbe i diritti del Primo Emendamento di 170 milioni di americani. In mezzo a dibattiti in corso, TikTok ha difeso le sue pratiche di sicurezza dei dati, affermando di aver investito oltre 1,5 miliardi di dollari per proteggere i dati degli utenti statunitensi e garantire la loro conservazione nel paese, contrariamente alle affermazioni di una potenziale condivisione dei dati con il governo cinese.

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