Al CES 2025 di Las Vegas è stato presentato un robot umanoide dalle fattezze femminili, con un seno prorompente, forme da top model, ma ben coperta: felpa lunga e pantaloni lunghi. Si chiama Aria, della canadese Realbotix.
L'espressività non è ai livelli del robot più espressivo al mondo, Ameca, e le conversazioni non sono certo ai livelli dell'Advanced Voice Mode di OpenAI... ma lo saranno.
Su CNET leggo, riferendosi ad Aria:
Il robot è disponibile a diversi livelli di prezzo:
- La versione senza corpo, con solo testa e torso, parte da €9.700
- La versione che "si smonta come i Lego" per i viaggi costa €147.000
- La versione a grandezza naturale, con un corpo completo in grado di muoversi autonomamente e alimentato dall'AI, parte da €170.000.
Bombardati dalle notizie sull'AI – forse perché più vicina all'ecosistema delle cose che possiamo già utilizzare – non ci stiamo rendendo conto di quanto i robot umanoidi stiano progredendo.
Ma non è nemmeno detto che a quella cena di San Valentino ci vogliamo andare con un robot, perché se il legame è emotivo possiamo accontentarci di un'AI, che costa meno. E poi entreremmo mai in un ristorante per cenare "da soli"? Fa lo stesso effetto strano di quando inventarono gli auricolari e sembrava che la gente parlasse da sola per strada, ma adesso? Adesso è normale, "parlare da soli per strada".
Diventerà normale cenare al ristorante, ridere ed emozionarsi, ascoltando la voce della tua ragazza o del tuo ragazzo? O addirittura farlo di fronte a un robot?
Ho cercato online e il Financial Times ha scritto ogni anno su un tema sempre più forte che ha chiamato l' "epidemia della solitudine". Le persone sono sempre più sole, complice la dipendenza dai dispositivi digitali ma anche altri fattori come il lavoro remoto o, caso difficile da approfondire adesso, la dipendenza da pornografia.
Il COVID-19 ha contribuito molto ma in generale stiamo assistendo anche ad un'eccessiva osservazione della vita. Esseri umani che si ubriacano di "narrative" nella solitudine della loro stanza, e sognano stili di vita o attività su Instagram, e quel widget di iPhone o di Android che ti dice quanto tempo hai speso lì, non lo guardi mai.
Sia chiaro, una volta la tv faceva la stessa cosa, la differenza sta soltanto nel fatto che oggi i feed e gli algoritmi sono addictive, ritagliati intorno a te, e i device sono a portata di mano. La mia personale risposta sta nel sapersi moderare, non credo tanto nei "social detox", ma questo è un take mio, fortemente soggettivo.
Un sondaggio del 2024 dell'American Psychiatric Association ha rilevato che 1 americano ogni 3, di età tra i 18 e i 34 anni, si sente solo diverse volte a settimana. Non so se ti sei mai sentito solo e a che livelli, ma se quella sensazione dovesse essere portata a dosi insostenibili e ricorrenti, il passo verso un AI che sembra così umana, che ti vuole così bene, che ti intrattiene così tanto, è a un click di distanza, soprattutto se viene recensita bene, magari da un influencer di cui ti fidi.
Insomma, Aria al CES 2025 è stata presentata come la soluzione sociale a un mondo sempre più solo. I prototipi sono ancora imperfetti e costosi ma arriveranno presto a livelli eccezionali – lo dico con molta confidenza.
Da quello che vediamo con le regolamentazioni oggi, Cina e Stati Uniti se ne fregheranno se gli esseri umani si vorranno ammazzare di solitudine, l'Europa ci rifletterà mentre metterà paletti e divieti, ma lo farà in un mondo che è comandato dai primi due.
Nel frattempo leggo articoli e guardo video con incredibili avanzamenti ogni settimana. Il mondo sta andando lì. Ci rileggiamo tra dieci san valentini.
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Scritto da Amir Ati