Riassunto
- La Corte Costituzionale della Romania ha annullato i risultati del primo turno delle elezioni presidenziali a causa di prove di possibili ingerenze russe tramite attacchi informatici e campagne sui social media.
- Un rapporto declassificato dei Servizi Segreti romeni rivela oltre 85.000 attacchi informatici mirati alle elezioni, provenienti da 33 nazioni, a partire dal 19 novembre.
- Gli hacker hanno compromesso l'infrastruttura centrale delle elezioni romene, modificando dati e bloccando l'accesso ai sistemi utilizzando tecniche come SQL injection e cross-site scripting sui siti di registrazione degli elettori.
- Le credenziali degli account di questi siti sono state divulgate su un forum russo meno di una settimana prima del voto; si ritiene che questi attacchi siano sponsorizzati dallo Stato per la loro portata e risorse impiegate.
- Un altro rapporto menziona una campagna di influenza coordinata su TikTok mirata a sostenere il candidato presidenziale Calin Georgescu, tramite oltre 100 influencer pagati per diffondere contenuti a suo favore.
- La campagna su TikTok ha visto un picco il 13 novembre, con i video di Georgescu che entravano nella top 10 dei trend il 26 novembre. Alcuni account TikTok sospetti, inattivi da anni, hanno improvvisamente promosso Georgescu.
- I Servizi Segreti hanno collegato il coinvolgimento della Russia confrontando i messaggi di Georgescu con una campagna simile in Moldavia, sostenuta dai russi, evidenziando la posizione strategica della Romania come avversaria a causa dei legami con la NATO.
- In seguito a questi eventi ed al peso sulla legittimità degli elezioni, la Corte Costituzionale della Romania ha deciso di annullare i risultati elettorali e indire nuove elezioni, sollevando dubbi sulla fiducia pubblica nel processo elettorale.
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