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Neuralink impianterà un secondo chip cerebrale umano perché il 75% dei fili del primo paziente si sono staccati

L'azienda ha adattato un algoritmo per decodificare i segnali neurali anche quando questi sono perduti dagli elettrodi staccati.

Questa pagina contiene un riassunto e uno schema concettuale dei contenuti presenti nel seguente articolo:

Neuralink to implant 2nd human with brain chip as 85% of threads retract in 1st
Algorithm tweaks made up for the loss, and Neuralink thinks it has fix for next patient.

Riassunto breve

Nel primo paziente di Neuralink, solo il 25% dei fili elettrodi impiantati nel cervello funziona correttamente, mentre il 75% si è spostato e molti sono stati disattivati per mancanza di segnali. Neuralink ha adattato un algoritmo per decodificare i segnali anche quando i fili sono staccati, migliorando così le prestazioni. Noland Arbaugh, il primo paziente, ha descritto la sua esperienza post malfunzionamento del suo impiatno come "molto, molto difficile" e inizialmente ha chiesto un altro intervento, ma Neuralink ha deciso di aspettare. L'azienda si prepara a impiantare il chip in un secondo partecipante a giugno, con l'approvazione della FDA, e per prevenire lo spostamento dei fili, intende impiantarli a 8mm nel tessuto cerebrale invece che 3-5mm. I chip di interfaccia cervello-computer sono in uso da molti anni, come dimostrato nel 2006 quando un paziente tetraplegico ha utilizzato un chip per controllare un cursore neurale e altri dispositivi.

Panoramica completa

  • Primo paziente Neuralink:
    Solo il 25% dei fili elettrodi impiantati nel cervello del primo paziente di Neuralink continua a funzionare correttamente. Il 75% dei fili si è spostato, e molti sono stati disattivati per mancanza di segnali.
  • I fili:
    Neuralink ha rivelato che "un certo numero" dei 64 fili (più sottili di un capello) si sono ritirati, rendendo non operativi alcuni degli elettrodi che trasportano.
  • Correzione algoritmica:
    L'azienda ha adattato un algoritmo per decodificare i segnali neurali anche quando questi sono perduti dagli elettrodi staccati. Questi aggiustamenti hanno permesso di recuperare e superare le prestazioni, misurate in bit al secondo (BPS).
  • Il primo paziente:
    Noland Arbaugh, il primo paziente, ha descritto la sua esperienza dopo il mal funzionamento come "molto, molto difficile." Ha detto: "Ho pianto" (perché non voleva abbandonare l'impianto) e inizialmente ha chiesto un altro intervento, ma Neuralink ha deciso di aspettare per dargli un riscontro.
  • Prossimo intervento:
    Neuralink si prepara a impiantare il chip in un secondo partecipante al trial. L'intervento è previsto per giugno, con l'approvazione della FDA.
  • Prevenzione del movimento dei fili:
    Per evitare lo spostamento dei fili nel prossimo paziente, Neuralink intende impiantare i fili a 8 millimetri nel tessuto cerebrale, invece dei 3-5 mm usati nel primo intervento.
  • Storia dei chip cerebrali:
    I chip di interfaccia cervello-computer esistono da molti anni. Nel 2006, un paziente tetraplegico ha usato un chip per controllare un "cursore neurale" per aprire email, operare dispositivi e controllare una mano protesica e un braccio robotico.

*I punti sono stati generati inizialmente tramite intelligenza artificiale e poi revisionati e corretti a mano. L'obiettivo è quello di dare una panoramica più chiara anche ai lettori che non conoscono bene la lingua inglese o che vogliono una lettura svelta.

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