Netflix ha incluso immagini che sembrano generate o manipolate dall'intelligenza artificiale in un recente documentario sul true crime che racconta il caso di omicidio su commissione di Jennifer Pan, avvenuto in Canada nel 2010.
Il documentario, intitolato "What Jennifer Did", utilizza queste immagini per rappresentare Jennifer come descritta da un suo amico di liceo, Nam Nguyen: "spumeggiante, felice, sicura di sé e molto genuina." Tuttavia, intorno al minuto 28, gli spettatori hanno notato diverse incongruenze tipiche dell'immaginario generato dall'IA, come mani e dita distorte, tratti del viso irregolari, oggetti di sfondo alterati e un dente anteriore insolitamente allungato.
La decisione di impiegare la tecnologia dell'IA generativa per rappresentare una persona reale in un documentario ha scatenato polemiche. Altre produzioni, come un recente episodio di "True Detective" di HBO, hanno anch'esse utilizzato visivi creati dall'IA, sebbene in modo più sottile sullo sfondo. Tuttavia, l'uso di tale tecnologia per ricreare le immagini di una persona realmente coinvolta in un crimine, specialmente una che è ancora incarcerata e non sarà idonea per la libertà condizionata fino a circa il 2040, ha sollevato preoccupazioni riguardo le implicazioni etiche.
Questo approccio va oltre la creazione di contenuti fittizi per l'intrattenimento; altera la rappresentazione di eventi reali e individui, manipolando così la narrazione di accadimenti effettivi.