La NASA ha ufficialmente confermato che la missione del drone Dragonfly, alimentato nuclearmente, si dirigerà verso Titano, uno dei satelliti di Saturno. Questa conferma permette al team di progetto di finalizzare il design e di iniziare la costruzione del veicolo spaziale. Nonostante le incertezze legate al bilancio e agli slittamenti delle date di lancio - inizialmente previsto per il 2026 - la missione è stata approvata dalla NASA, fissando la partenza per luglio 2028 e l'arrivo su Titano previsto per il 2034.
Il costo totale del ciclo di vita della missione è attualmente stimato in 3,35 miliardi di dollari, circa il doppio del costo proposto. Gli aumenti sono stati attribuiti alla pandemia di COVID-19, ai problemi della catena di approvvigionamento e ai risultati di un'iterazione progettuale approfondita. Il progetto è stato anche oggetto di ripianificazioni multiple a causa dei vincoli di finanziamento negli anni fiscali 2020 e 2022.
Ulteriori fondi sono stati stanziati per un lanciatore pesante, al fine di ridurre i tempi della fase di crociera verso Saturno. La NASA non ha specificato quale lanciatore pesante verrà utilizzato, sebbene l'agenzia abbia impiegato il Falcon Heavy di SpaceX per la missione Psyche nel 2023 e preveda di utilizzare lo stesso razzo per la missione Europa Clipper più avanti nel 2024.
La conferma della visita a Titano rappresenta una scintilla di ottimismo in un periodo di difficoltà budgetarie per la NASA. L'aumento dei costi della spedizione di ritorno dei campioni da Marte, combinato con i vincoli di finanziamento, potrebbe comportare la cannibalizzazione di alcuni altri progetti dell'agenzia. È quindi un sollievo per molti ingegneri e scienziati che Dragonfly, il quale sarà progettato e costruito sotto la direzione del Johns Hopkins Applied Physics Laboratory (APL) a Laurel, nel Maryland, abbia ricevuto la sua conferma.
Alimentato da un generatore termoelettrico a radioisotopi multi-missione (MMRTG) – come il rover Curiosity di Marte – il drone a doppio quadricottero Dragonfly percorrerà centinaia di chilometri durante i due anni previsti per l'esplorazione di Titano. Secondo il team, "In meno di un'ora, Dragonfly coprirà decine di miglia o chilometri, più di quanto abbia mai viaggiato qualsiasi altro rover planetario."
Tuttavia, il veicolo trascorrerà la maggior parte del suo tempo sulla superficie di Titano, effettuando misurazioni scientifiche. Titano ha da tempo affascinato gli scienziati. Le sonde Voyager hanno fotografato il satellite nel 1979 e nel 1980, ma l'atmosfera ricca di composti organici ha oscurato la superficie nelle lunghezze d'onda visibili. Nel 2004, l'orbiter Cassini è arrivato e ha mappato gran parte della superficie del satellite. Nel 2005, Cassini ha rilasciato la sonda Huygens, che è atterrata con un paracadute sulla superficie.
Se tutto procederà secondo i piani, quasi trent'anni dopo, sarà il turno di Dragonfly di ispezionare la superficie di Titano.