Mentre ci perdiamo tra i botta e risposta delle opposizioni italiane, la scacchiera della geopolitica spaziale muove l'antico stivale verso un gioco che è più grande di lui.
Perché se quello stivale ha avuto i suoi confini disegnati nel corso dei secoli ed ogni paese oggi si accontenta del proprio poligono, lo spazio non è così. Esistono conquiste di mare, conquiste di terra, e poi ci sono le orbite.
6.906 satelliti Starlink ruotano in orbita bassa, fra i 160 e i 2000 chilometri di altitudine, ad una velocità che è sei volte quella di un proiettile da fucile di precisione.
Facciamo un passo indietro. Bloomberg cinque giorni fa ha reso noto un accordo tra SpaceX e il governo italiano da 1.5 miliardi di euro per dare in mano all'azienda statunitense tutte le comunicazioni governative, quelle dell'esercito italiano nell'area del Mediterraneo e le chiamate di emergenza in scenari come attacchi terroristici o calamità naturali.
La Sinistra considera la manovra una follia, la Destra si difende dicendo "noi non abbiamo firmato ancora nulla", ma il quadro è molto più grande.
Mentre ci perdiamo a discutere di come Musk – se firmiamo l'accordo – ci spierà tramite i satelliti, gli Stati Uniti puntano a conquistare l'orbita bassa mondiale con 42.000 satelliti entro la fine del decennio, e l'Italia è soltanto un piccolo scalino. L'Europa è un terreno caldo, l'Italia è il punto d'ingresso, il PNRR sarà la moneta di scambio.
Com'è possibile che un accordo con Musk per una copertura senza precedenti, con quella che probabilmente è la tecnologia LEO (a orbita bassa) più avanzata del pianeta, costi 1.5 miliardi di euro contro i 10 miliardi della variante europea (IRIS2), che partirebbe con soli 290 satelliti dalla dubbia competitività?
Se l'Italia accetta, molti altri paesi europei seguiranno. Solo la corte europea può opporsi, ma Musk è completamente conforme alle regole del PNRR.
E se l'Italia è soltanto uno scalino, l'Europa è la scala anzi, una delle scale, ma l'obiettivo, quello vero, è Marte.
Musk da un lato vuole fare il bene USA, che si riassume in "Battiamo i satelliti cinesi", dall'altro ha la sua ambizione personale di affermarsi come leader spaziale e generare più ricavato possibile da investire nelle operazioni su Marte. Per questo prima delle elezioni diceva "Se non vince Trump, non andremo su Marte", perché conquistare l'orbita mondiale è complesso e serve il Presidente degli Stati Uniti d'America.
Questa guerra, la colonizzazione delle orbite, ha solo due player: Stati Uniti e Cina, perché l'Europa e la Russia sono troppo indietro.
Musk sta provando a colonizzare anche altrove: in Africa è passato dalla Nigeria e dal Ruanda ma i costi iniziali (per hardware e abbonamento di Starlink) sono proibitivi per le comunità locali. In Sud America ha avuto l'approvazione da paesi come Argentina, Brasile e Cile e incontra sfide per la geografia del continente – foreste amazzoniche, la catena montuosa delle Ande, aree remote. In Asia sta facendo fatica, ad esempio in India ha ritirato temporaneamente il servizio aspettando l'approvazione del governo.
La Cina si inserirà come suo solito: lo facciamo bene e costa meno – proprio come le EV (le auto elettriche), che stanno rompendo il mercato a prezzi bassissimi.
La controparte cinese si chiama Guowang ed è partita a dicembre con il lancio dei primi satelliti. Contano di raggiungere i 13.000 satelliti in orbita entro il decennio. Questa è la carta che si giocheranno.
Non è da poco dire che tutti questi satelliti stanno generando una quantità elevata di rifiuti spaziali, per non parlare dei satelliti dismessi che rimangono in orbita. Per questo nel prossimo decennio le startup di smaltimento rifiuti spaziali saranno tra le più valutate.
Insomma, potremmo disquisire su come mantenere le comunicazioni davvero criptate e non farle leggere agli americani ma se l'obiettivo non è nemmeno l'Europa, ma Marte, immaginati quanto interesse possono avere gli Stati Uniti ad ascoltare le telefonate dei nostri funzionari governativi.
La mia personale previsione è che l'accordo passerà, i media se ne dimenticheranno e anche gli italiani, qualche politico userà questo accordo per attaccare l'opposizione durante la prossima campagna elettorale, e nel frattempo le potenze mondiali colonizzano l'orbita bassa terrestre e guadagnano risorse per il sogno più grande... il sogno marziano.