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Microsoft, stretta sui low performer: varata una nuova strategia di uscita

Se rendi meno del 60% non puoi essere riassunto per due anni, e altri provvedimenti.

In breve:

Microsoft ha inasprito la gestione delle performance: i dipendenti nella fascia di rendimento più bassa (0-60 %) non potranno cambiare team, chi viene licenziato per scarso rendimento o dopo un piano di miglioramento non potrà rientrare in azienda per due anni. Sono già stati tagliati circa 2.000 lavoratori giudicati poco produttivi, è disponibile un’uscita volontaria con indennità e i manager useranno nuovi strumenti basati su IA per gestire le valutazioni.

Riassunto completo:

  • Microsoft ha introdotto nuove politiche più severe sulla gestione della performance dei dipendenti, puntando a intervenire rapidamente sui casi di scarso rendimento e a valorizzare meglio i dipendenti ad alta produttività.
  • I dipendenti che ottengono valutazioni nella fascia più bassa (0-60%) non potranno effettuare trasferimenti interni.
  • Coloro che lasciano l'azienda per prestazioni insufficienti o dopo essere stati inseriti in un piano formale di miglioramento (PIP), non potranno essere riassunti prima che siano trascorsi almeno due anni dalla data di licenziamento.

Che cos'è il PIP?

Il PIP (Performance Improvement Plan, cioè “piano di miglioramento”) è un documento formale che l’azienda consegna a un dipendente quando ritiene che il suo rendimento non sia all’altezza. Stabilisce obiettivi molto precisi e misurabili (per esempio consegnare un progetto entro una certa data), un periodo limitato per raggiungerli (di solito 30-90 giorni) e l’aiuto promesso dal datore di lavoro, come formazione o un tutor. In pratica è l’ultima possibilità: se alla scadenza i traguardi sono centrati, il lavoro continua; se no, l’azienda può scegliere provvedimenti fino al licenziamento. È quindi una sorta di “contratto di soccorso” pensato per dare al dipendente una chance concreta di rimettersi in carreggiata.

  • Microsoft riflette una generale tendenza delle aziende tecnologiche che mirano sempre più a incrementare produttività ed efficienza dopo anni di crescita rapida.
  • Quest'anno, Microsoft ha già licenziato circa 2.000 dipendenti considerati poco produttivi, senza alcun pacchetto di buonuscita.
  • È stata introdotta inoltre un'opzione volontaria di uscita (GVSA), offrendo ai dipendenti la possibilità di lasciare l'azienda con un accordo economico.

Che cos'è la GVSA?

Una “opzione volontaria di uscita” (GVSA, Global Voluntary Separation Agreement) è un accordo che alcune aziende – per esempio Microsoft dal 2025 – offrono ai dipendenti che non stanno raggiungendo gli obiettivi. Invece di restare nel PIP (piano di miglioramento) e tentare di rialzare la performance, il lavoratore può scegliere di andarsene subito firmando questo accordo: in cambio riceve un pacchetto di uscita (indennità di fine rapporto, pagamento delle ferie residue, eventuale estensione dell’assicurazione sanitaria) definito dall’azienda. È “volontario” perché la decisione spetta al dipendente; è “globale” perché le condizioni sono uguali in tutti i paesi in cui l’azienda opera. Dopo averlo accettato, spesso non si può chiedere di essere riassunti per almeno due anni.

  • Per agevolare la nuova politica, Microsoft ha attivato strumenti e corsi di formazione assistiti dall'intelligenza artificiale, per aiutare i manager nella corretta gestione delle comunicazioni sulle performance.

Questo testo è un riassunto del seguente articolo (eng):

Microsoft Cracks Down On Low Performers With New Exit Strategy: Check Details
Performance dips? Expect tougher consequences

Alternativa in italiano:

Microsoft, vita più dura per i lavoratori con basse perfomance
Nuovi strumenti per accelerare le performance: Microsoft potenzia il supporto ai dipendenti secondo un’email interna della CPO Amy Coleman.

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