Nella stanza del Dipartimento Apple che si occupa di Siri c'è un traditore.
Qualcuno che per trenta denari venderà John Giannandrea, responsabile—fino a settimana scorsa—di quella pallina futuristica che appare sui nostri dispositivi Apple ma che nessuno ha mai apprezzato del tutto.
Io personalmente la uso ma sotto sotto mi fa arrabbiare. In generale penso di essermici rassegnato o comunque, penso di aver accettato il fatto che sembra intelligente ma non lo è—ad oggi è solo un sistema che prende in input comandi vocali che devono avere poco margine di errore.
Nel 2025 una cosa è chiara: se sei un player importante nel settore tech e non implementi l'AI, la tua azienda fallirà. L'AI quindi è una corsa agli armamenti, è l'ossigeno dei prossimi decenni: i team cambieranno, i processi cambieranno, i prodotti cambieranno.
Ma se Google Overviews può permettersi di rilasciare un AI conversazionale associata al famoso motore di ricerca e beccarsi una sequela di articoli sulle sue allucinazioni—il più famoso, quello del consiglio di mettere la colla sulla pizza per renderla più consistente, così virale che una giornalista ha cucinato una pizza con la colla... beh, Siri non se lo può permettere, e ora ci arriviamo.
Siamo a Cupertino, California, all'interno di una delle sale riunioni della sede centrale. Il team di Siri ha un'organizzazione complessa: fa parte di un'unità di nome Apple AI/ML (Artificial Intelligence & Machine Learning) e si spalma in tante sotto unità come Siri Understanding, Siri Experience, Siri Domains.
Fai parte della sotto-unità Siri Experience, hai lavorato al design per gli ultimi tre anni. Con una tua collega ti lamenti spesso di quanto Siri abbia sempre lavorato a compartimenti stagni... "E adesso che il mondo è cambiato? Ci svegliamo adesso?" pensi fra te e te mentre ascolti uno dei responsabili parlare.
"Spiacevole e imbarazzante", queste le parole di uno dei capi di Siri, trapelate da un leaker in quella stanza. Parole che porteranno alla sostituzione del capo, John Giannandrea, con il responsabile di Vision Pro, una mente forse più fresca, più risolutiva, Mike Rockwell.
Perché l'aria che respiri in quella stanza è chiara: "spiacevole e imbarazzante" è la situazione nella quale si ritrova la tua intera unità, perché tutti sono arrabbiati. Tutto il team Siri è arrabbiato con il team Marketing perché hanno deciso di vendere un prodotto che non poteva ancora esistere. Un'intera line up, venduta attorno ad Apple Intelligence, che sicuramente ha tirato fuori molto, ma Siri... Siri AI? "Hanno venduto anche quello!" sbotti fra te e te mentre ascolti il responsabile per parlare.
In quella stanza insomma, uno dei leader di Apple AI/ML non comprendeva le scelte dei c-level, e invece di spingere verso l'alto, spingeva verso il basso, trovando l'approvazione del gruppo. Tim Cook così, ha rimpiazzato la punta più alta, John Giannandrea.
Ma perché Siri sta facendo così fatica? È una questione tecnica?
Da un lato lo è, nel senso che un conto è rilasciare un tool AI che genera o modifica immagini, che fa riassunti, che cerca online, e un conto è rilasciare un "tutto fare" come Siri. Ma il problema è un altro, e lo scrivevo prima: Siri non si può permettere la colla sulla pizza.
Siri accompagna la tua vita, Google Overviews o Midjourney no. Siri si integra nel tuo vissuto personale ed è sempre a tua disposizione, un po' come ChatGPT o altri modelli che stanno iniziando a sapere vita, morte e miracoli di noi.
Quindi se mi dici che Siri fa questo, questo e quest'altro, allora io gli affido tutto, ma al primo errore non ti uso più, perché non mi fido più di te.
Se una feature come Google Overviews rimane una feature, e se succede qualcosa la reazione è "Ah guarda Google come fa fatica a trasformare la sua storica barra di ricerca", Siri colpisce più nella sfera privata e quello che pensi è "Come posso organizzare la mia vita così?".
L'impatto insomma, è molto più grande. La posta in gioco è alta, esci da quella stanza frustrato, non vedi come Siri AI possa arrivare prima del 2026, ma nemmeno prima del 2027. Qualcuno dice—ed è nei leaks—"dobbiamo riscriverlo da zero".
Passano i giorni e vieni a sapere che Rockwell guiderà la tua unità. Sei ancora arrabbiato, ti ricordi quando GPT-3.5 uscì a novembre 2023 e quanto eri contento, ma adesso quest'era dell'AI ti porta solo frustrazione. Decidi di fare il tuo ma dentro di te ti chiedi se Rockwell sarà davvero un salvatore oppure l'ennesimo agnello sacrificale.