Lo sviluppo della tecnologia dei "robot serpente", riconosciuta per la sua versatilità e praticità nel navigare in spazi stretti e nel resistere a danni attraverso la ridondanza del sistema, sta entrando in una fase avanzata con la sua prossima applicazione nell'esplorazione extraterrestre.
Il Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA, in collaborazione con l'Università dello Stato dell'Arizona, l'Università della California, San Diego, e l'Università Carnegie Mellon, sta guidando l'uso dei robot serpente per lo scouting di vita extraterrestre, in particolare sulla luna di Saturno, Encelado. Questa iniziativa è motivata dalla scoperta di un ambiente ricco di acqua su Encelado, evidenziato dai sorvoli di Cassini nel XXI secolo, che posiziona la luna come una location plausibile per la vita all'interno del nostro sistema solare.
Il progetto si concentra sull'Exobiology Extant Life Surveyor (EELS), un robot serpente progettato per navigare i terreni e gli ambienti sfidanti attesi su Encelado, come superfici coperte di ghiaccio e oceani sotterranei. Il design e le capacità di EELS stanno venendo affinati attraverso test in ambienti glaciali sulla Terra, che fungono da analoghi per le condizioni ghiacciate di Encelado. Questa preparazione mira a consentire a EELS di esplorare autonomamente gli oceani della luna sotto la crosta, sfruttando la sua mobilità, capacità autonome e l'abilità di operare in ambienti chiusi e fluidificati.
EELS, che pesa circa 100.000 grammi e misura 4,4 metri, dovrebbe manovrare attraverso gli stretti geyser di Encelado e nuotare nel suo vasto oceano globale, stimato essere profondo sei miglia. È dotato di funzionalità avanzate per la pianificazione consapevole dei rischi, la consapevolezza situazionale e il controllo propriocettivo, consentendo un'operazione autonoma lontano dalla Terra e senza intervento umano diretto.