L'Agenzia Spaziale Europea (ESA) sta portando avanti una missione pionieristica per studiare la corona solare simulando eclissi solari nello spazio. Questo approccio prevede due veicoli spaziali che volano a 150 metri di distanza l'uno dall'altro in una formazione precisa, consentendo a un satellite, denominato "occulter", di bloccare la luce del Sole, escludendo la corona. Ciò consente al satellite compagno dotato di un coronografo di osservare la corona senza la soverchiante luminosità del Sole. Raggiungere questo livello di precisione, come ha sottolineato il direttore tecnologico dell'ESA, Dietmar Pilz, presenta una notevole sfida tecnica, richiedendo che i satelliti operino come se fossero un unico strumento lungo 150 metri.
La missione, denominata Proba-3, mira a facilitare osservazioni dell'eclissi di sei ore all'interno di ogni orbita intorno alla Terra di 19 ore e 36 minuti. Lo studio della corona solare è cruciale a causa del suo impatto sul meteo del sistema solare, inclusi il vento solare e le eiezioni di massa coronale che possono influenzare la Terra, dal creare aurore a potenzialmente causare estese interruzioni elettriche.
A differenza dei coronografi esistenti, che sono limitati dalla diffrazione della luce intorno al disco oscurante, la configurazione unica della missione Proba-3 consente un blocco più efficace della luce solare, abilitando osservazioni più chiare della corona.
Questa tecnica di posizionare un occludente a distanza per migliorare l'osservazione è stata precedentemente esplorata in uno sforzo collaborativo tra la NASA e l'Unione Sovietica nel 1975.
L'ESA prevede di lanciare la missione Proba-3 a settembre, coincidendo con un crescente interesse nell'osservazione solare in vista di un'eclissi solare totale visibile in parti degli Stati Uniti l'8 aprile.