In breve:
L'Italia ha installato antenne Starlink in quattro ambasciate (Burkina Faso, Bangladesh, Libano e Iran) per testarle, senza però utilizzarle attivamente per informazioni classificate o tramite contratti diretti con l'azienda di Elon Musk. Il governo starebbe valutando un possibile accordo quinquennale con Starlink dal valore di 1,5 miliardi di euro per la sicurezza delle comunicazioni istituzionali.
Riassunto completo:
- L'Italia ha installato antenne Starlink in quattro ambasciate (Burkina Faso, Bangladesh, Libano e Iran) per verificare il loro funzionamento, ma attualmente non risultano attive.
- Le antenne servono esclusivamente per effettuare dei test e non vengono utilizzate per scambiare informazioni classificate.
- L'utilizzo di Starlink non nasce da un contratto diretto tra Italia e SpaceX (proprietaria di Starlink) ma attraverso contratti con aziende terze.
- Il governo sta valutando un possibile contratto quinquennale da 1,5 miliardi di euro con Starlink per garantire la sicurezza nelle comunicazioni istituzionali e diplomatiche.
- La decisione di affidare un contratto sensibile ad un imprenditore straniero vicino a Donald Trump ha generato critiche da parte dell'opposizione politica.
- Tra i concorrenti di Starlink figura anche il più piccolo operatore franco-britannico Eutelsat, che gestisce circa 650 satelliti contro i 6.700 satelliti attivi di Starlink.
Questo testo è un riassunto del seguente articolo (eng): Reuters
Alternativa in italiano:
Ciriani: “Nessun affidamento di infrastrutture critiche a Starlink”
Il ministro: “Per ora solo sperimentazioni in alcune ambasciate, garantiremo la sovranità nazionale”
