Instagram e Threads hanno limitato la visualizzazione di contenuti politici provenienti da account che non stai seguendo, decrementando fortemente il potere di reach dei contenuti diffusi da account che si occupano di politica. Questa decisione ha scatenato le critiche di centinaia di creator che, tramite una lettera aperta promossa da GLAAD e Accountable Tech, chiedono a Instagram di rendere tale limitazione una scelta degli utenti e non un'impostazione predefinita.
Nella lettera si sottolinea il ruolo informativo e di sensibilizzazione svolto da molti creator su temi di attualità, partecipazione civica ed elezioni. Limitando la diffusione di questi contenuti, secondo i firmatari, Instagram ostacolerebbe la formazione di una società democratica e inclusiva, specialmente in un momento cruciale per gli Stati Uniti. Tra i firmatari spiccano nomi noti del mondo dello spettacolo e dell'attivismo politico, ma anche account di informazione e satira politica. I firmatari della lettera includono il comico Alok Vaid-Menon (1,3 milioni di follower), l'attore di Glee Kevin McHale (1,1 milioni), l'account di notizie So Informed (3,1 milioni), l'attivista Carlos Eduardo Espina (664.000), Under the Desk News (397.000) e altri account meme, organizzatori politici e intrattenitori.
Un ulteriore punto di preoccupazione riguarda l'ambiguità della definizione di "contenuto politico" fornita da Instagram, che include qualsiasi argomento "potenzialmente correlato a leggi, elezioni o temi sociali". Tale vaghezza rischia di limitare il dibattito su temi cruciali come cambiamenti climatici, controllo delle armi e diritti riproduttivi, specialmente per le voci delle minoranze.
Infine, la lettera evidenzia le ripercussioni economiche di questa scelta sui creator che si occupano di politica. Raggiungere un pubblico più ampio è infatti fondamentale per ottenere opportunità di lavoro al di fuori della piattaforma, come sponsorizzazioni con brand. La decisione di Instagram, a ridosso delle elezioni statunitensi, potrebbe essere letta come un tentativo di evitare responsabilità, data la controversa storia di Meta in ambito elettorale. Tuttavia, limitando l'esposizione a contenuti al di fuori delle proprie cerchie virtuali, si rischia di creare pericolosi "filtri ideologici" e ostacolare il confronto democratico.