La società Astranis ha svelato una nuova generazione di satelliti per le comunicazioni che forniranno banda larga ai clienti sulla Terra dall'orbita geostazionaria, con dimensioni inferiori e prestazioni più veloci rispetto a qualsiasi satellite per telecomunicazioni attualmente in uso. Astranis ritiene che il futuro delle comunicazioni orbitali non risieda solo in orbite più alte, ma anche nella possibilità per i clienti, governativi e commerciali, di avere una propria rete satellitare privata.
La nuova classe di satelliti, chiamata Omega, fornirà circa 50 gigabit al secondo di banda larga sia in banda Ka civile che militare, sottolineando fin dall'inizio la sua natura duale, ovvero la possibilità di utilizzo sia in ambito civile che militare. Astranis progetta e gestisce satelliti a banda larga relativamente piccoli in alte orbite e ne vende la capacità a operatori di telecomunicazioni e fornitori di servizi internet. L'azienda ha già contratti per fornire capacità a operatori in Messico, Filippine, Alaska e sud-est asiatico.
Una delle caratteristiche distintive dell'azienda è la dimensione ridotta dei suoi satelliti GEO, normalmente molto grandi e quindi facili da individuare e potenzialmente da attaccare. “Dobbiamo passare a un'architettura più resiliente. Niente più bersagli grandi, grassi e invitanti!” ha affermato John Gedmark, CEO di Astranis, durante un evento allo Space Symposium in cui è stata annunciata la novità.
La larghezza di banda migliorata è merito di un software radio di nuova generazione sviluppato da Astranis, che consente di distribuire il segnale in modo più efficiente. Mentre la generazione precedente inviava un insieme di fasci coerenti, come dei riflettori, la nuova generazione è più simile a un grande pannello LED, che fornisce un segnale uniforme su un'area molto più ampia. Gedmark ha affermato che il numero di punti che possono essere serviti dipende dal cliente e dall'utilizzo, ma teoricamente si parla di milioni. I satelliti utilizzano ricevitori Ka-band esistenti invece di antenne personalizzate come quelle di Starlink.
Parlando di concorrenti: quando gli è stato chiesto come si sarebbe sviluppato il mercato delle comunicazioni orbitali nel prossimo futuro, Gedmark si è mostrato molto ottimista. Sostiene che la domanda di banda larga è effettivamente illimitata, almeno ai prezzi che sono in grado di offrire, che sono ben al di sotto delle tradizionali connessioni dati GEO.
Inoltre, Astranis ha affermato che il satellite supporterà forme d'onda specifiche di interesse per il Ministero della Difesa statunitense, come la Protected Tactical Waveform, in modo da poter continuare a fornire capacità anche in ambienti contestati. La proposta di Astranis - molti piccoli satelliti in orbita geostazionaria - è un enorme passo avanti rispetto alla tecnologia legacy, che generalmente si basa su satelliti GEO molto grandi, costosi e non manovrabili. In altre parole, bersagli facili per gli avversari.
Come i satelliti attuali dell'azienda, Omega avrà la capacità di manovrare in orbita geostazionaria grazie alla propulsione elettrica di bordo. Astranis ha affermato che la spinta più efficiente gli consentirà di mantenere la sua posizione per almeno 10 anni, oltre a consentire numerosi riposizionamenti e altre manovre. A quel punto, la prossima generazione sarà probabilmente pronta a sostituirlo.
Tuttavia, il prodotto di punta di Astranis potrebbe essere quello dei satelliti dedicati ai singoli clienti. Naturalmente, le nazioni hanno i loro satelliti spia dedicati e simili, ma questi costano centinaia di milioni di dollari e sono spesso finanziati dai bilanci della difesa. Tuttavia, nemmeno le società multinazionali tendono ad avere a disposizione quel tipo di budget, almeno per quello scopo, e anche se lo avessero, non dispongono solitamente di dipartimenti di gestione satellitare. Astranis intende invece offrire essenzialmente un servizio di “satellite come servizio”, in cui, per una quota iniziale e un canone mensile, un satellite può essere assegnato completamente (o in parte) all'uso di un singolo cliente.
Gedmark ha rifiutato di nominare nessuna delle società che hanno espresso interesse o che sono state contattate in altro modo, ma ha suggerito che le società del settore energetico, del petrolio e del gas siano un target naturale, data la loro presenza su vaste aree geografiche e la necessità di una buona quantità di dati satellitari sicuri.